Il Decreto Alluvioni pubblicato in GU: gli ammortizzatori per dipendenti e autonomi

Il provvedimento dispone le integrazioni al reddito per i lavoratori del settore privato e le indennità per i professionisti interessati dal fenomeno climatico delle scorse settimane (D.L. 1 giugno 2023, n. 61).

È stato pubblicato il 1° giugno in Gazzetta Ufficiale ed è entrato in vigore il 2 giugno scorso il D.L. n. 61/2023, cosiddetto Decreto Alluvioni, messo in campo dal governo per fronteggiare gli effetti catastrofici dell’evento climatico avvenuto in Emilia-Romagna. Sul versante del lavoro, oltre la prevista sospensione dei termini relativi agli adempimenti e ai  versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per   l’assicurazione obbligatoria, in scadenza nel periodo dal 1° maggio 2023 al 31 agosto 2023, vi sono interventi in materia di ammortizzatori sociali per una spesa massima di 620 milioni di euro per il 2023 e di sostegno al reddito dei lavoratori autonomi.

Gli ammortizzatori sociali

In particolare, ai lavoratori subordinati del settore privato che, alla data del 1° maggio 2023, risiedono o sono domiciliati ovvero lavorano presso un’impresa che ha sede legale od operativa in uno dei territori interessati dal fenomeno climatico e indicati nell’allegato al decreto, verrà riconosciuta dall’INPS una integrazione al reddito (articolo 7, D.L. n. 61/2023), con relativa contribuzione figurativa, di importo mensile massimo pari a quello previsto per le integrazioni salariali all’80% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate, comprese fra  le  ore  zero e il limite dell’orario contrattuale (articolo 3  D.Lgs. n. 148/2015). L’integrazione è riconosciuta per un massimo di 90 giornate lavorative per gli impossibilitati a prestare attività lavorativa e di 15 per chi non può recarsi al lavoro.

Per i lavoratori agricoli che alla data dell’evento  straordinario emergenziale  avessero un rapporto  di lavoro attivo, è concessa l’integrazione al reddito entro il  limite  massimo di 90 giornate, mentre per i restanti   lavoratori agricoli, l’integrazione al reddito viene  concessa per un periodo pari al numero di giornate lavorate nell’anno  precedente, detratte le giornate lavorate nell’anno in corso, entro  il  limite massimo già citato di 90. Inoltre, le integrazioni al reddito sono equiparate al lavoro ai fini del calcolo delle prestazioni di disoccupazione agricola

Si tratta in tutti i casi di dipendenti che sono impossibilitati a prestare attività lavorativa a seguito degli eventi straordinari emergenziali dichiarati con delibera dello stato di emergenza del Consiglio dei ministri del 4 maggio 2023, del 23 maggio 2023 e del 25 maggio 2023. La stessa misura è riconosciuta anche ai lavoratori privati dipendenti, impossibilitati in tutto o in parte a recarsi al  lavoro, se residenti o domiciliati nei medesimi territori e ai lavoratori agricoli impossibilitati a prestare a prestare attività lavorativa. 

Le cause dell’impossibilità di lavorare devono essere riconducibili a un provvedimento normativo o amministrativo direttamente connesso all’evento straordinario emergenziale,  alla interruzione o impraticabilità delle  vie  di  comunicazione  ovvero alla  inutilizzabilità dei mezzi  di  trasporto, ovvero alla inagibilità  della abitazione,  alle condizioni di salute di familiari  conviventi o a ulteriori avvenimenti che abbiano richiesto la presenza del lavoratore in luogo diverso  da  quello  di  lavoro,  tutti  ricollegabili  all’evento straordinario ed emergenziale. 

Peraltro, i periodi di concessione dell’integrazione al reddito, in conseguenza degli eventi alluvionali non sono conteggiati ai fini delle durate massime complessive dei trattamenti di CIG.

Sostegno al reddito dei lavoratori autonomi

Per lo stesso periodo già indicato che va dal 1° maggio al 31 agosto 2023, il Decreto Alluvioni prevede anche, nel limite di spesa per il 2023 di 253,6 milioni di euro, un’indennità una tantum erogata dall’INPS pari a 500 euro per ciascun periodo  di  sospensione  non superiore a 15 giorni  e  comunque nella  misura  massima complessiva di 3.000 euro. 

Il beneficio riguarda i collaboratori coordinati e continuativi, i titolari di rapporti di agenzia e di rappresentanza commerciale, i lavoratori autonomi o professionisti, compresi i  titolari  di  attività  di impresa, iscritti a qualsiasi forma obbligatoria di previdenza e assistenza, che, alla data del 1°  maggio  2023, risiedevano  o  erano domiciliati o operavano in   uno   dei   Comuni  indicati nell’allegato al decreto e che abbiano dovuto sospendere l’attività  a  causa degli eventi alluvionali.

 

 

CCNL Alimentari – Industria: approvata la piattaforma per il rinnovo

Aumento del salario, riduzione dell’orario di lavoro e contrasto alla precarietà tra i temi trattati

Il 31 maggio è stata approvata dai delegati di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil la piattaforma per il rinnovo del CCNL Alimentari-Industria, in scadenza il prossimo 30 novembre, che interesserà oltre 450 mila lavoratori del settore.
Dal punto di vista economico, è stata confermata una proposta di aumento salariale, 300,00 euro di cui 270,00 euro, a parametro 137, di aumento sul TEM e 70,00 euro sullo IAR (Incremento aggiuntivo della retribuzione), con l’obiettivo di adeguare i salari all’aumento del costo della vita.
Previsti, inoltre, 40,00 euro di aumento per il trattamento economico, in caso di mancata contrattazione di secondo livello.
Di notevole rilievo, inoltre, la richiesta di riduzione dell’orario di lavoro settimanale da 40 a 36 ore, a parità di salario, al fine di rispondere ai tempi più frenetici e ad una maggiore conciliazione vita-lavoro.
Altri temi oggetto della piattaforma sono il contrasto alla precarietà, anche attraverso la limitazione del ricorso alla somministrazione sia a tempo determinato che indeterminato, la revisione del sistema di classificazione nazionale e la valorizzazione della formazione.

CCNL Scuola Pubblica: è confronto sull’Alta Formazione Artistica e Musicale

Settimo di incontro dedicato al comparto Istruzione e Ricerca

Durante l’ultimo incontro, si è tanto dibattuto sull’utilizzo delle risorse aggiuntive pari ad euro 8,5 milioni elargiti con la Legge di Bilancio 2022.
In tale occasione, l’Aran ha proposto l’attribuzione di queste risorse a tutto il personale andando ad incrementare così la retribuzione professionale docente (Rpd), il compenso individuale accessorio (Cia) del personale Tecnico-Amministrativo, l’indennità di amministrazione parte fissa per il personale Ep. Al contrario, non ha accolto la proposta di istituire un’indennità specifica di alta formazione da assegnare ai lavoratori delle istituzioni Afam, tenendo anche in considerazione i profondi cambiamenti in tale settore.
L’Aran ha giustificato la sua contrarietà, rapportandosi alla scarsità delle risorse e alla necessità di evitare complicazioni dal punto di vista stipendiale.
Si indicano pertanto, le proposte da questa avanzate:
1) incremento medio pari ad euro 50,00 per 13 mensilità;
2) incremento medio della retribuzione professionale docente di euro 59,52 per 13 mensilità così suddiviso
euro 50,06 per la fascia 0-14 anni;
euro 61,59 per la fascia 15-27 anni;
euro 76,25 per la fascia da 28 anni;
3) incremento medio del compenso individuale accessorio pari ad euro 92,94 per 13 mensilità così ripartito
euro 31,82 per i coadiutori;
euro 34,05 per assistenti e collaboratori.
4) incremento annuo dell’indennità di amministrazione parte fissa del personale Ep di euro 730,29.
Si ricorda altresì, che la decorrenza degli incrementi è il 1° gennaio 2022 e che, quelli sopra descritti devono essere divisi per 12 mensilità.
Circa le relazioni sindacali sono state ribadite le seguenti richieste:
– mantenimento del diritto alla mobilità nazionale gestita dal Mur;
– precisa definizione di chi ha il potere di firma dei contratti integrativi di istituto contrattazione integrativa a livello nazionale della definizione dell’indennità di posizione delle qualificazioni;
– regolazione a livello di contrattazione integrativa nazionale dei contratti non subordinati.
Riguardo all’istituzione della figura del ricercatore, viene richiesta una precisa definizione dei compiti evitando la creazione di un profilo di docente sottoinquadrato.
Circa le progressioni fra le aree del personale Ta, si è demandato il riconoscimento integrale ai fini della carriera del servizio prestato nella qualifica di provenienza.
Relativamente al conferimento degli incarichi al personale delle elevate qualificazioni, si sta discutendo di inserire una nota congiunta per enunciare che le modalità sono quelle rinvenute nel D.P.R. n. 132/03.
Avuto riguardo delle nuove figure, è stato richiesto il loro inquadramento in una specifica area di supporto diretto alla didattica. Sarà materia di contrattazione integrativa nazionale, l’individuazione delle specifiche professionali e dei requisiti di base per l’accesso alle varie figure previste.
Ulteriori domande che dovranno essere poi approfondite concernono la regolamentazione della didattica a distanza e l’individuazione di un orario figurativo per i docenti ai fini della rendicontazione dei progetti di ricerca.

 

CIRL Agricoltura Impiegati – Liguria: rinnovato il contratto regionale

Aumenti retributivi e Una Tantum per gli impiegati dipendenti delle aziende agricole della Regione Liguria

Il 4 maggio 2023 presso la sede di Confagricoltura Liguria in Genova, Confagricoltura Liguria, Cia – Agricoltori Italiani Liguria, Coldiretti Liguria e Confederdia Liguria, Fai-Cisl Liguria, Flai-Cgil Genova, Uila-Uil Liguria hanno sottoscritto l’accordo per il rinnovo del contratto regionale di lavoro per gli impiegati dipendenti delle aziende agricole della Regione Liguria, con valenza 1° gennaio 2022 – 31 dicembre 2025 per la parte normativa, e dal 1° maggio 2023 al 31 dicembre 2025 per la parte retributiva.
Dal punto di vista economico la retribuzione contrattuale tabellare è stata aumentata del 4,8% a decorrere dal 1° maggio 2023, e per il periodo di vacanza contrattuale è stata riconosciuta un’indennità “Una Tantum” ripartita sui singoli livelli contrattuali, come da tabella sotto riportata, erogata in 2 tranches:
– la prima parte (60%) nella mensilità di luglio 2023;
– la seconda parte (40%) nella mensilità di settembre 2023

 

Categoria Importo
Quadro  € 850,00
1 € 750,00
2 € 650,00
3 € 600,00
4 € 550,00
5 € 530,00
6 € 500,00

Le Parti Sociali, dopo ampia discussione, hanno altresì stabilito che qualora in un’azienda un impiegato ricopra il ruolo di RSPP, la stessa si impegna, a tutela sua e del dipendente, a stipulare apposita polizza assicurativa per il ruolo esercitato. 

CCNL Vigilanza privata: sottoscritta l’Ipotesi di Accordo sul rinnovo contrattuale

Risvolti importanti per i lavoratori e le lavoratrici di comparto

Finalmente il 30 maggio 2023 è stata siglata l’Ipotesi di Accordo sul nuovo CCNL Vigilanza Privata, applicato ai dipendenti di Istituti ed Imprese di vigilanza privata e servizi di sicurezza. Dopo i lunghi dibattiti avuti e diverse iniziative di mobilitazione sindacale e scioperi, i Sindacati di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs e le Associazioni degli imprenditori del settore Anivip, Assiv, Univ, Legacoop Produzione e Servizi, Agci-Servizi e Confcooperative-Lavoro e Servizi hanno sottoscritto l’ipotesi che sarà poi sottoposta alla consultazione dei lavoratori e degli organismi associativi.
Tale intesa, con decorrenza dal 1° giugno 2023 al 31 maggio 2026, illustra per le lavoratrici ed i lavoratori del settore, importanti novità migliorative come di seguito riportate.
Parte economica:
Definito un aumento a regime di euro 140,00 per il livello 4° GPG e per il livello D dei Servizi Fiduciari. L’incremento salariale verrà corrisposto in 5 tranche: 50,00 euro con la retribuzione del mese di giugno 2023; euro 25,00 con la mensilità di giugno 2024; 25,00 euro con la retribuzione del mese di giugno 2025; euro 20,00 con la retribuzione di dicembre 2025; 20,00 con quella di aprile 2026.
Circa la vacanza contrattuale, alle Guardie Particolari Giurate verrà erogato un importo a titolo di una tantum pari ad euro 400,00.
Sistema di classificazione:
Dal 1° giugno 2023 la progressione dei livelli della GPG passerà da 24 mesi di permanenza del 6° e 5° livello a 18 mesi, con una riduzione di 12 complessivi rispetto al raggiungimento del livello 4°. Si è intervenuti anche sui livelli di ingresso difatti, sempre dal 1° giugno 2023 viene eliminato il livello F dei servizi di sicurezza, mentre il Livello E sarà il nuovo livello di ingresso per la durata di 18 mesi, trascorsi i quali i lavoratori passeranno al livello D, con una riduzione complessiva di 6 mesi per il raggiungimento del suddetto livello.
Parte normativa:
L’ipotesi è altresì intervenuta su: sfera di applicazione, attività sindacale; tutele della genitorialità, bilateralità; sul periodo di prova; sulla tematica di salute e sicurezza; permessi e congedi; previdenza integrativa ed assistenza sanitaria integrativa; nonché, cambio appalto. Invece, il testo concernente la contrattazione di secondo livello, sarà oggetto di un’attenta analisi al momento della stesura finale del CCNL.
Le Parti hanno concordato pure la condivisione di un percorso di negoziazione mediante la creazione di tavoli tecnici considerando le dinamiche macroeconomiche ed inflazionistiche, e previsto ulteriori incontri per monitorare la situazione, portando, se necessario, le opportune correzioni al fine di garantire condizioni idonee ad incidere su incrementi retributivi.
Da ultimo, le stesse sono intervenute dichiarando che l’Ipotesi in questione è un segnale positivo per le relazioni sindacali, soprattutto perché va ad assicurare incrementi salariali importanti e miglioramenti normativi in favore dei lavoratori del settore.